PUNTO N.1 - INTERVENTO:

Sono favorevole all’iniziativa della Video Sorveglianza, intesa come strumento per migliorare la sicurezza dei cittadini ma anche come strumento utile per fronteggiare i reati ambientali e di degrado del decoro urbano (ad esempio di abbandono dei rifiuti).

Ritengo però che, oltre alle telecamere, per combattere in modo attivo il fenomeno dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti, in vista soprattutto di quella che tutti aspettiamo con ansia, ossia la tariffazione puntuale, dovreste mettere in campo altre misure, altri strumenti e cercando ad esempio la massima collaborazione e partecipazione attiva dei cittadini.

Vi porto ad esempio l’esperienza di tante amministrazioni, di destra così come di sinistra, e su queste quella del Comune di Pomezia che per combattere il fenomeno spiacevole dell’abbandono dei rifiuti lungo le strade, nei boschi, nei campi, ecc. anche loro hanno adottato da anni il sistema della video sorveglianza affiancato però ad un altro sistema di segnalazione da parte di tutti i cittadini che a COSTO ZERO, per i cittadini e per l’amministrazione, permette ad ogni cittadino di fotografare qualsiasi criticità, di geo-referenziarla su una mappa di Google Maps, di descrivere quanto segnalato e il tutto semplicemente utilizzando il proprio cellulare, tablet o pc fisso.

Una volta eseguita la segnalazione, l’amministrazione attraverso un pannello di controllo, in modo chiaro, semplice e trasparente, si impegna a gestire le segnalazioni ricevute e a rendere pubblica la segnalazione e il suo stato di avanzamento fino ad arrivare alla sua soluzione.

Questo strumento, a COSTO ZERO per i cittadini e per l’amministrazione, ma alquanto efficace, si chiama degradoambientale.it e ha permesso a molte amministrazione, tra cui Pomezia, di sfruttare la collaborazione di cittadini attivi, ciclisti, cacciatori, coloro che fanno sport all’aria aperta anche in mezzo ai boschi e alle montagne, come SENTINELLE ATTIVE SUL TERRITORIO.

 

PUNTO N.2 - INTERVENTO:

Relativamente alla sanatoria in corso sui posti del cimitero, volevo fare una domanda che, anche se non strettamente correlata all’Art.6 che questa sera chiedete di aggiornare, è comunque collegata all’operazione di censimento e di indagine sulle situazioni da sanare del cimitero.

Nei giorni scorsi, passeggiando dentro il cimitero, ho visto che su diversi loculi c’è un adesivo bianco dell’Ufficio Tecnico con il quale si informano i legittimi proprietari e/o familiari che il posto è stato classificato come fatiscente e si invita a mettersi in contatto con l’Ufficio Tecnico.

D: ma nel momento in cui il Comune prende coscienza di una situazione di degrado e potenzialmente anche di pericolo per i cittadini che si recano in visita presso il cimitero, se per sbaglio qualcuno dovesse farsi male o accadere un incidente per colpa di questa situazione di degrado già censita ma per la quale i proprietari non stanno facendo nulla, chi ne risponderebbe? Il proprietario che non ha ottemperato oppure anche l’amministrazione che sapeva e potrebbe non aver impedito il fatto?

Attenzione, nell’ambito della sicurezza sul posto di lavoro, in caso di infortunio e/o incidente, la Legge colpisce e persegue non solo coloro che con il proprio comportamento e la propria condotta abbiano causato o siano stati parte attiva nell’incidente, ma anche coloro che erano a conoscenza di rischi potenziali e non hanno fatto abbastanza per evitare l’incidente.

Nel caso della sicurezza in luogo pubblico, non so se valga lo stesso principio, ma è possibile.

Perché dico questo? perché sia il censimento dei posti fatiscenti al cimitero e sia il censimento delle case abbandonate e fatiscenti del centro storico, entrambe sono situazioni di potenziale pericolo per i cittadini che ora l’amministrazione ha ufficializzato e dichiarato di conoscere.

Oltre a segnalarle e a chiedere un intervento da parte dei proprietari, se non lo avete già fatto, vanno chiariti questi aspetti sulle responsabilità e loro messa in sicurezza nell’immediato, e prima che qualcuno si possa far male.

 

PUNTO N.3 - INTERVENTO:

Nella perizia tecnica allegata alla presente proposta di delibera, si precisa che in corso d’opera, non previsto nel progetto originario, è stato demolito un muretto di recinzione della strada ed occupato un triangolino che ammonta a complessivi 10 mq.

D. Voi amministratori, eravate a conoscenza prima della realizzazione, del fatto che la rotatoria avrebbe invaso un terreno privato?   (domanda per Assessore ai Lavori Pubblici)

1)      Voi stessi scrivete nelle proposta di delibera, che a tutt’oggi i lavori sono stati avviati e quasi del tutto completati, con conseguente irreversibile trasformazione dell’area occupata e che all’occupazione dell’area pari a mq 10, non ha fatto seguito l’emanazione di alcun atto formale di esproprio;

 

2)      Qualora non venisse attivato il modulo procedimentale di cui all’art. 42-bis, l’Ente sarebbe esposto a possibili iniziative giudiziarie da parte delle comproprietarie dell’area e un tale esito sarebbe produttivo per una maggiore spesa per l’ente locale, tenuto conto del fatto che si protrarrebbe ulteriormente il periodo di occupazione illegittima dell’area e che, plausibilmente, il medesimo sarebbe condannato a rifondere le spese di giudizio e che il protrarsi di occupazioni senza titolo può costituire fonte di danni erariali indiretti.

 

D. Dato che le sorelle Turriziani hanno già presentato nei mesi scorsi un esposto alla Procura della Repubblica, la procedura di esproprio che oggi questa amministrazione vorrebbe fare, è ancora legittima? Io non sono un avvocato ma il dubbio mi viene….

 

3)      Vi faccio presente che lo stesso progettista, sulla Tavola N. 05 - SOVRAPPOSIZIONE PLANIMETRIA DI RILIEVO_PROGETTO del “Progetto Esecutivo”, in maniera molto chiara e trasparente, prevede che l’opera sconfinerà all’interno dei confini delle Sign.re Turriziani e questo è ben visibile sulla tavola (vedi area evidenziata in giallo sulla mappa allegata di seguito).

 

Quindi l’occupazione dell’area di proprietà delle Sign.re Turriziani, era chiara e stabilita sin dalla fase di progettazione preliminare dell’opera e di conseguenza non è vero che questa occupazione è emersa solo in corso d’opera e non era prevista in fase di progettazione dell’opera stessa.

 

Nel disegno in allegato, le linee di colore rosso, sono le linee di confine delle Sign.re Turriziani a confine con la rotatoria, linee queste che ha rilevato lo stesso progettista e dal suo disegno è chiaro ed evidente che tale linea di confine sarebbe stata superata dalla rotatoria stessa.

Qui non stiamo neanche mettendo in discussione il metodo del rilievo, quale riferimento sia stato scelto, se fuori o dentro le lamiere.

Stiamo dando per buono il rilievo del progettista, e questo è più che sufficiente per capire che lui aveva già previsto l’occupazione del terreno delle Sign.re Turriziani in fase di progetto esecutivo.

 

1)      L'art. 42 / bis del D.P.R. 327/2011 cui si fa riferimento nella Relazione Tecnica allegata alla proposta di delibera, rende possibile acquisizione del terreno dopo la sua occupazione ma solo in casi eccezionali da documentare debitamente e comunque previa dichiarazione di pubblica utilità.

Nel caso in esame si richiede la pubblica utilità nell'ottobre 2017 per un opera progettata ed approvata nel 2016, iniziata e quasi finita nel 2017.

·         Perché la Pubblica Utilità la dichiate solo adesso?

·         Che cosa è cambiato?

·         Prima non era un’opera utile alla collettività?

·         Oppure questo è solo un modo per riparare ad alcuni errori?

 

Visto che quindi oggi state cercando di porre rimedio ad un errore, chi ne pagherà i  danni e le spese per la perizia tecnica, il frazionamento e l’indennizzo? Chi pagherà per questo errore?

·         Il progettista?

·         Il direttore tecnico dei lavori?

·         Il Comune?

 

Questi costi in fase di progettazione potevano essere evitati o spostando la posizione della rotatoria di qualche metro e senza occupare il terreno delle Sign.re Turriziani, visto il tanto spazio a disposizione, oppure cercando un accordo bonario con le Sign.re Turriziani in fase di progettazione e prima di realizzare l’opera.

 

A mio avviso, qui si delinea un chiaro esempio di DANNO ERARIALE.


2)      Un altro punto molto importante di questa vicenda è il VINCOLO ARCHEOLOGICO.

 

 

Lo stesso progettista nell’allegato C - RELAZIONE DI FATTIBILITA' AMBIENTALE, riporta la seguente mappa che è uno stralcio del PTPR (Piano Territoriale Paesaggistico Regionale) Tav. B36 foglio 401

 

 

In base a tale mappa, l’area di intervento per la realizzazione della rotatoria, ricade all’interno di un’area di interesse archeologico già individuata.

Inoltre, lo stesso Progettista, sempre nella medesima relazione di fattibilità ambientale, a pag. 14 afferma:

 

Tuttavia, anche se per quanto sopra si ritiene necessario procedere alla richiesta del relativo N.O., sulla base del quadro risultante, si conclude che l’attività da svolgere nell’area in oggetto non risulta in contrasto con gli indirizzi e le prescrizioni riportate nel PTPR relativamente all’area

oggetto d’intervento.

 

Nella relazione tecnica del progettista si afferma inoltre che l’opera in oggetto non risulta in contrasto con gli indirizzi e le prescrizioni riportate nel PTPR, e quindi, il Nulla Osta andava chiesto.

 

D. Il Comune di Patrica ha richiesto il Nulla Osta (o meglio il parere preventivo) alla Sovrintendenza dei Beni Archeologici ai sensi dell’art. 41 del PTPR ?

Se NO, perché non lo avete fatto?

Mi riservo la possibilità di fare una segnalazione alla Sovrintendenza dei Beni Archeologici per verificare la regolarità della procedura seguita.


1)      Un altro aspetto, non meno importante di questa vicenda è la procedura di FRAZIONAMENTO

 

·         A Pagina 3 di 10 del frazionamento, viene riportata dall’Agenzia delle Entrate la seguente nota:

Atto di aggiornamento non conforme all’art. 1, comma 8, del decreto ministeriale n. 701/1994 per le particelle AAA – AAB

D: E’ normale?

 

·         I diritti per la presentazione del frazionamento, se per pubblica utilità, sono esenti invece sono stati pagati.

D: Perché sono stati pagati?

 

·         Il frazionamento di solito va fatto dopo il decreto di esproprio.

 

·         Il frazionamento parla di particella nominale quindi non si sa se siano proprio 10 mq altrimenti avremmo trovato nel tipo mappale superficie reale.

 

·         La lettera di incarico al Geom. Longarini Emanuele riporta la data del 05.10.2017 e invece lui in data 03.10.2017 ha protocollato presso l’Agenzia delle Entrate, degli Elaborati Tecnici.

 

D: A che titolo lo ha fatto se ancora non era stato incaricato?